sabato 23 febbraio 2013
lunedì 11 febbraio 2013
Biancaneve e i Sette Nani
c'era una volta un regno, un regno depredato ormai delle sue bellezze e sotto lo scacco di un'orribile dittatura
il re era ridotto a schiavo e nel lavoro di tutti i giorni progettava una sommossa popolare che destabilizzasse la dittatura e lo facesse sedere al trono che gli era stato promesso dal padre, ma vissuto soltanto per quattro giorni
"il popolo ha bisogno di me!" bisbigliò con veemenza a uno dei vecchi del villaggio ormai ridotto alla cecità quasi totale "devi aiutarmi, dobbiamo uscire da questa miseria!"
il vecchio ascoltò le sue parole, non con le orecchie, poi toccò il suo viso con le mani rugose e disse
"i nani ti aiuteranno a progettare la sommossa"
"ma come sarebbe a dire? i nani?"
"certo, nella loro saggezza troverai davvero ciò che serve al tuo Regno" poi tolse la mano dal viso del re e tornò a poggiarlo sul suo bastone "parlano una strana lingua, comprendili e riceverai l'antitodo a questa dittatura, travisali e ne riceverai il veleno"
...e seppure a malincuore, il re schiavo partì, s'infilò nella foresta e camminò per 22 giorni esatti, il ventitreesimo giunse dai nani
"non vi ho mai chiesto nulla, pur vivendo voi nella mia terra, il mio regno è ormai scomparso e io rappresento le sue ultime ceneri, la mia popolazione ha bisogno del suo re, ma non so come pianificare la rivoluzione né come ribaltare le guardie della pesante dittatura che ci sta portando alla rovina"
i nani ascoltarono in silenzio
"sono stato mandato da voi per la vostra saggezza e perché mi è stato detto che avete qualcosa in grado di far rivivere il mio Regno, per il bene di questo vi prego, datemelo o sarete colpevoli della morte di noi tutti"
così dicendo il re schiavo si consegnò nelle mani dei nani
i nani, veri nani e non copie delle copie, accolsero il re schiavo
e dissero:
"è facile fare la rivoluzione quando si è sotto dittatura, così come è facile fare il rivoluzionario quando non si ha nulla da perdere; quando si metterà in atto la vera rivoluzione solare, non ci sarà dittatura che tenga o gloria che si conquisti, poiché essa è già del popolo, degli schiavi, dei re" (il primo dei sette nani)
"per vedere questa rivoluzione non basteranno occhi per la pace, occhi per la guerra o per la dittatura, ma bisognerà scorgere la guerra nella pace, la dittatura nelle masse e il male nel bene" (uno dei sei nani rimasti)
"e questa rivoluzione non è vista se non da un manipolo di uomini su tutta la terra, certamente non sufficienti a cambiare le cose, ma di sicuro necessari affinché il cambiamento respiri della vostra libertà" (uno dei cinque nani)
"nella vera rivoluzione non basterà più lapidare il ladro e premiare il giusto, ma dovrete far nascere la giustizia nel ladro e l'amore nei giusti" (uno dei quattro nani)
"voi sire, vedete come aveste solo occhi, parlate come aveste qualcosa da dire e udite come se riusciste persino a sentire, ma la vera rivoluzione vi dirà cose che non volete sentire e vi mostrerà quanto è sorda l'anima vostra alle note della giustizia" (il terzultimo nano)
"voi avete un cuore che rasenta la follia, perché comandato dalla mente, avete una mente priva della conoscenza perché sottomessa al cuore, voi volete, voi avete, ma non vivrete fin quando non darete e non sarete" (il penultimo nano)
"noi vi diciamo queste cose per far cadere i frutti dai rami, alcuni cadranno in terre lontane e col tempo semineranno, ma altri cadranno in terra vostra e se presi al volo vi daranno da mangiare della loro libertà" (l'ultimo nano rimasto)
il re non comprendendo alcuna delle parole proferite disse: "com'è in disgrazia chi non vi capisce o chi vi capisce e subito dimentica"
"meglio non comprender una disgrazia e lottar per la salvezza, che capirne l'origine e non vederne giovinezza" (Biancaneve)
...trova "Biancaneve"
venerdì 8 febbraio 2013
La Rimessa dei Calessi
Aprii una porta, poi una seconda, e poi una terza...
Sette porte per uscire da quel Luogo, il mio Calesse era l'unico rimasto nella Rimessa dei Calessi, la Luna era l'unica rimasta nel Cielo delle Lune e la Lampada, oh beh la Lampada...
...fu con quella che tornai a casa.
Chiusi una porta, poi una seconda, e poi una terza...
Cinque porte per entrare in quel Luogo, il mio Calesse non era più l'unico nella Rimessa dei Calessi, la Luna non era più l'unica nel Cielo delle Lune e la Lampada, oh beh la Lampada...
...adesso era quella la mia casa.
domenica 27 gennaio 2013
YHV
Molte acque dovrà percorrere il tuo spirito prima di affondar la Spada nella Conoscenza che ti appartiene. Ma hai da poco issato la vela nell'aere che già dici d'esser giunto nella mia Terra.
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