sabato 15 febbraio 2014

L'Esistenza dei Fenomeni Paranormali


Questa disamina ha come obiettivo quello di capire termini quali Scienza, Paranormale, Conoscenza, Ricerca Scientifica e Metodo Scientifico. Di conseguenza, posti a capisaldi dei nostri ragionamenti successivi, potremo capire meglio se abbia un senso o meno la seguente affermazione: 

"Un fenomeno paranormale deve essere controllabile e riproducibile, altrimenti non esiste"

L'indagine si propone infatti di capire quanto di vero (e di conseguenza falso) vi sia nella fenomenologia di manifestazioni 'paranormali' o senza spiegazione apparente.


Cominciamo con il termine Scienza e vediamo la spiegazione attuale di questo termine secondo l'enciclopedia Treccani (treccani.it): 

"Insieme delle discipline fondate essenzialmente sull’osservazione, l’esperienza, il calcolo, o che hanno per oggetto la natura e gli esseri viventi, e che si avvalgono di linguaggi formalizzati."


queste due righe introducono a loro volta termini che dovrebbero essere spiegati ed accettati, il risultato altrimenti, per quanto riguarda la nostra ricerca, sarebbe quello di rimanere ancorati ad uno o più dettagli e non è quello che vogliamo; le nostre definizioni devono rimanere valide in tutti i contesti di cui parliamo e il più possibile indipendenti da altri termini che possano dar adito ad ambiguità

  1. notiamo come il primo avverbio 'essenzialmente' non sia proprio il massimo dell'indipendenza o dell'assolutezza
  2. altra cosa che osserviamo è come la natura, in questa definizione, sia considerata slegata dagli esseri viventi
  3. per finire, non sappiamo cosa si intenda per linguaggio formalizzato né se esso sia più o meno necessario

partendo dal secondo punto, possiamo affermare che la Natura sia tutto il mondo manifesto e non, ai sensi dell'uomo

Natura è un termine, una definizione e non abbiamo motivo di relegare questa a un mondo separato dagli esseri viventi come lascia intendere la definizione esaminata sopra del termine Scienza

la stessa enciclopedia Treccani ci viene in aiuto con il termine di Natura:

"Il sistema totale degli esseri viventi, animali e vegetali, e delle cose inanimate che presentano un ordine, realizzano dei tipi e si formano secondo leggi." 


allora, visto che la logica ci ha condotto a una definizione molto simile a questa per quanto riguarda la Natura, enunciamo la prima definizione per il nostro studio:


NATURA (definizione 1)
Insieme delle percezioni sensoriali di tutti gli esseri viventi.


osservazioni
  1. non abbiamo specificato il termine essere vivente
  2. abbiamo affermato implicitamente che in assenza di essere viventi non vi sia Natura


ESSERE VIVENTE (definizione 1)
Entità in grado di reagire ad un'azione.



da qui il nostro termine di Natura aggiornato:


NATURA (definizione 2)
Insieme delle percezioni sensoriali di tutti le entità in grado di reagire ad un'azione.



stiamo cercando di svincolarci dai dettagli per avere termini che siano il più possibile indipendenti e che ci diano soprattutto le basi per ragionamenti validi, nel senso cioé che conducono a conclusioni vere e non false

non abbiamo finito perché col termine Essere vivente non abbiamo definito quello di Entità:

un'entità è certamente qualcosa di definibile, individuabile, dunque una vera e propria distinzione dall'apparente caos nel quale sembra essere immersa


ENTITA'  (definizione 1)
Insieme individuabile dalla percezione dei sensi.



Avremmo potuto definirla quale insieme distinto dal caos in cui è immersa, ma il caos non esiste
Non ci compete peraltro l'esame di chi siano questi sensi, il concetto di senso è svincolato dalla sua appartenenza a un essere vivente.


SENSO  (definizione 1)
Apparato di ricezione dell'informazione.


e dunque riassumendo:


INFORMAZIONE 
Insieme di dati. 

SENSO 
Apparato di ricezione di un insieme di dati.

ENTITA' 
Insieme individuabile da almeno un apparato di ricezione di un insieme di dati.

ESSERE VIVENTE
Insieme individuabile da almeno un apparato di ricezione di un insieme di dati che sia in grado di reagire ad un'azione.

NATURA
Somma degli insiemi individuabili da almeno un apparato di ricezione di un insieme di dati che sia in grado di reagire ad un'azione.



la somma degli esseri viventi è di fatto la Natura

quest'ultima dovremmo affermare sia soggetta per forza di cose a delle Leggi, l'assenza delle quali produrrebbe il caos, il quale a sua volta non solo potrebbe far scomparire l'universo come lo conosciamo ma non sarebbe in grado di riformarlo praticamente più (le probabilità sarebbero prossime a zero)



abbiamo introdotto un nuovo termine:


LEGGE (definizione 1)
Descrizione di reazioni sempre medesime in presenza di un'azione avvenuta all'interno di un sistema conosciuto.


da qui osserviamo che nello studio dei fenomeni dell'universo e nella sua traduzione formale, quale quella che stiamo facendo, non si possa prescindere dal sistema di riferimento


SISTEMA
Insieme di condizioni conosciute.

LEGGE
Descrizione di reazioni sempre medesime in presenza di un'azione avvenuta all'interno di un insieme di condizioni conosciute.



queste due definizioni sono importanti perché ci permettono di compiere il collegamento con il mondo dei fenomeni che sembrano essere esenti dall'influenza delle leggi che conosciamo

possono dunque esistere fenomeni di questo tipo?
no, le leggi sono valide sempre, pena la generazione del caos e questo non può avvenire

trovando dunque una legge siamo certi di essere vincolati ad un sistema di riferimento preciso, e dando per scontato che il sistema di riferimento sia descritto nella sua assolutezza, la legge non può cambiare o assumere comportamenti diversi

avere dunque un fenomeno che esuli dalle leggi conosciute, significherebbe soltanto una cosa; che il sistema non è conosciuto nella sua assolutezza e gli elementi in gioco non sono dunque tutti noti 

la descrizione di una Legge è vincolata alle condizioni del sistema

notiamo che le condizioni vincolano la descrizione della Legge, non la sua esistenza, cambiando queste cambierà la descrizione della Legge e di conseguenza l'osservazione del fenomeno 

è possibile allora non essere in grado di conoscere tutti gli elementi in gioco in un sistema di riferimento sotto osservazione? certo, siamo in grado di far tesoro dell'esperienza, ma non siamo onniscienti, traduciamo l'esperienza in leggi, fermo restando però la nostra conoscenza del sistema nella sua totalità


sembrerebbe dunque che se non siamo in grado di definire, misurare e controllare tutti gli elementi in gioco in un sistema nel quale avviene un fenomeno di natura extra ordinaria, allora sarà possibile dar adito alla possibilità dell'esistenza degli elefanti volanti, degli unicorni rosa o della capacità di un piatto di spaghetti di parlare e rivelarci il futuro...!!

di conseguenza sembrerebbe impossibile dimostrare la loro non esistenza senza assolvere al dovere di conoscere prima tutti i dati del sistema in esame


prendiamo adesso una decina di casi di natura exra ordinaria, torneremo verso la fine di questa disamina sul punto di cui sopra: 

  1. materializzazione di oggetti e/o entità nell'aria, dal nulla
  2. levitazione di oggetti e/o essere viventi
  3. modificazione della materia senza azione di materia su di essa
  4. comunicazione telepatica
  5. remote viewing
  6. telecinesi
  7. dialoghi con persone defunte 
  8. conoscenza del passato e del futuro 
  9. conoscenza di fatti ai quali non si è assistito
  10. conoscenza di luoghi e/o lingue mai imparate

questi dieci casi possono essere sintetizzati tra loro; ad esempio la telecinesi, ovvero la capacità di spostare oggetti senza toccarli, potrebbe rientrare col punto tre, modifica della materia e di questo stesso punto notiamo, secondo i ragionamenti appena fatti, che potremmo non essere a conoscenza degli elementi che agiscono sulla materia, i nostri SENSI cioè potrebbero non essere in grado di conoscere cosa agisca su di essa, al massimo intuirlo

notiamo peraltro che le strumentazioni scientifiche atte alla misurazione ci rivelano dati attraverso i sensi di cui siamo dotati, ergo nulla vieta che potrebbe esistere una strumentazione in grado di misurare elementi che intervengono nella produzione di un fenomeno 'paranormale' ancor prima che noi ne scopriamo la legge che lo renderà 'normale'

il remote viewing è la conoscenza di dati senza essere (apparentemente) presente, senza cioè usare i sensi a disposizione del corpo umano; il processo di conoscenza non può cambiare, il dato deve essere prelevato, tradotto, trasportato

da chi o in quali modalità, questo è da scoprire; se una persona viene a conoscenza di fatti ai quali (apparentemente) non ha preso parte poiché assente in senso lato (fatti antecedenti o successivi alla sua nascita o morte) dev'essere perché la descrizione del sistema da noi fatta è insufficiente, non esaustiva

abbiamo in qualche modo la capacità di accertarci che questi fatti corrispondano a verità, dunque la persona deve aver utilizzato un elemento altro da quello che conosciamo quale il corpo, per informarsi circa questi dati 

come detto sopra, la descrizione del sistema da noi fatta deve essere risultata insufficiente, non esaustiva

una più completa descrizione del sistema conduce necessariamente a una legge che comprende in sé la legge che è stata apparentemente invalidata durante l'osservazione del fenomeno paranormale

dunque i punti 8, 9 e 10 hanno qualcosa in comune; l'essere umano non deve necessariamente essere presente col corpo che osserviamo al momento della ricezione dei dati

questo può dar adito alla capacità di trasferire le informazioni (o attingere ad esse) da un corpo a un altro senza l'utilizzo dei cinque sensi (reincarnazioni e reminiscenze scaturite da una causa ben precisa, telepatie tra soggetti viventi)

rielenchiamo adesso i fenomeni di cui sopra cercando di astrarci il più possibile, esattamente come abbiamo fatto per la descrizione dei termini usati più sopra:

  1. materializzazione di entità nell'aria
  2. spostamento di oggetti e/o essere viventi (ex punto 2 e 6)
  3. modificazione della materia senza azione di materia su di essa
  4. conoscenza di informazioni senza la dipendenza del corpo umano (ex punti 4, 5, 7, 8 e 9)
  5. dialoghi con persone defunte 


con questa sintesi appena fatta vogliamo dare un esempio di come, nello studio dei fenomeni paranormali, si possa sintetizzare il tutto a pochi elementi base e di come sia possibile non conoscere tutti gli elementi in gioco nel sistema, alla stregua di quanto detto prima circa le leggi


La produzione dei fenomeni

Ora, supponiamo di essere in grado di produrre fenomeni che vadano apparentemente contro le leggi della natura (usiamo l'avverbio 'apparentemente' perché sappiamo che questo non è possibile, semmai entrano in gioco cause non conosciute quando si è descritta la legge e che di conseguenza ne amplierebbero la validità in termini di assolutezza).

Supponiamo vogliamo produrlo in situazione di controllo da parte di altri, avvenga questo con o senza strumentazione, ci domandiamo allora cosa dobbiamo aspettarci.

Bene, se siamo a conoscenza delle cause (azioni) che producono il fenomeno, l'esperimento diventerà osservabile, misurabile e formalizzabile in una legge, altrimenti non dovremmo far altro che aspettarci la sua apparente randomicità o il non manifestarsi.

Perciò la possibilità che questo fenomeno non avvenga, qualora si sia in condizioni di controllo non implica assolutamente la sua non esistenza e nessuno può arrogarsi il diritto di affermarla a meno che non dimostri di conoscere tutti gli elementi del sistema.

Così come nessuno potrà affermare di conoscerne le cause fintantoché non ne dia prova in situazioni di controllo e ripetibilità, a patto che non siano gli stessi controlli, nella qualità delle intenzioni di studio del fenomeno, ad influenzare ed eliminare le cause che lo producono.

La ripetibilità ad esempio di un fenomeno, la cui unicità è lo stesso suo motivo di esistenza, potrebbe fallire così come per altri motivi che ci sono al momento ignoti.


Tornando al fenomeno che esula le leggi della Natura conosciute e che si è in grado di produrre, potremmo conoscerne le cause e dunque riprodurlo, ma qualora non abbiamo una visione completa del sistema in oggetto, potrebbero esistere leggi che non ci permettono di osservare e riprodurre a piacimento il fenomeno in situazioni di controllo.


Questo ci conduce alla formulazione del metodo scientifico:


METODO SCIENTIFICO
Metodo usato per raggiungere la conoscenza di tutte le Leggi della Natura (Conoscenza assoluta) attraverso l'osservazione, la deduzione e la formulazione di leggi valide in un sistema di riferimento non assoluto.



Come già detto, il sistema di riferimento non assoluto è un sistema la cui conoscenza dei dati non è esaustiva

e questo ci porta ad ipotizzare che il sistema assoluto coesista in un sistema relativo, ma non sarà vero il contrario; non c'è spazio per il relativo nell'assoluto 

in un sistema assoluto non ci sarà dunque spazio per lo studio, l'analisi e la formulazioni di leggi, esso stesso è la Legge




Conclusioni

Secondo quanto detto sopra, possiamo ragionevolmente concludere che la mancata produzione in condizioni di controllo di fenomeni extra ordinari, che sembrino cioè invalidare le leggi della Natura attualmente conosciute (come guarigioni miracolose, telecinesi o la conoscenza del futuro), non sia una condizione necessaria né sufficiente per affermare la loro non esistenza. 

Abbiamo appurato quanto la conoscenza non assoluta dei dati del sistema nel quale avviene il fenomeno da studiare, sia condizione sufficiente per aspettarsi un comportamento che non corrisponda a quello descritto dalle leggi conosciute.

Dobbiamo chiederci per finire, se questa non conoscenza dei dati possa render manifesti fenomeni che sembrano poter risiedere soltanto in una fantasia umana; quale un piatto di spaghetti parlante o gli unicorni rosa che volano nel cielo insieme agli elefanti blu.

Abbiamo i mezzi per indagare su questo, sconosciuti ai più, ma certamente comuni a tutti. Compito di ciascuno è imparare ad usarli, perché potrebbero essere quelli che ci avvicineranno alla comprensione dell'unica sola Legge: l'esistenza dell'Assoluto.
















   









lunedì 11 febbraio 2013

Biancaneve e i Sette Nani



c'era una volta un regno, un regno depredato ormai delle sue bellezze e sotto lo scacco di un'orribile dittatura 

il re era ridotto a schiavo e nel lavoro di tutti i giorni progettava una sommossa popolare che destabilizzasse la dittatura e lo facesse sedere al trono che gli era stato promesso dal padre, ma vissuto soltanto per quattro giorni

"il popolo ha bisogno di me!" bisbigliò con veemenza a uno dei vecchi del villaggio ormai ridotto alla cecità quasi totale "devi aiutarmi, dobbiamo uscire da questa miseria!"
il vecchio ascoltò le sue parole, non con le orecchie, poi toccò il suo viso con le mani rugose e disse 

"i nani ti aiuteranno a progettare la sommossa" 
"ma come sarebbe a dire? i nani?"
"certo, nella loro saggezza troverai davvero ciò che serve al tuo Regno" poi tolse la mano dal viso del re e tornò a poggiarlo sul suo bastone "parlano una strana lingua, comprendili e riceverai l'antitodo a questa dittatura, travisali e ne riceverai il veleno"

...e seppure a malincuore, il re schiavo partì, s'infilò nella foresta e camminò per 22 giorni esatti, il ventitreesimo giunse dai nani

"non vi ho mai chiesto nulla, pur vivendo voi nella mia terra, il mio regno è ormai scomparso e io rappresento le sue ultime ceneri, la mia popolazione ha bisogno del suo re, ma non so come pianificare la rivoluzione né come ribaltare le guardie della pesante dittatura che ci sta portando alla rovina"

i nani ascoltarono in silenzio

"sono stato mandato da voi per la vostra saggezza e perché mi è stato detto che avete qualcosa in grado di far rivivere il mio Regno, per il bene di questo vi prego, datemelo o sarete colpevoli della morte di noi tutti"

così dicendo il re schiavo si consegnò nelle mani dei nani 

i nani, veri nani e non copie delle copie, accolsero il re schiavo

e dissero:


"è facile fare la rivoluzione quando si è sotto dittatura, così come è facile fare il rivoluzionario quando non si ha nulla da perdere; quando si metterà in atto la vera rivoluzione solare, non ci sarà dittatura che tenga o gloria che si conquisti, poiché essa è già del popolo, degli schiavi, dei re" (il primo dei sette nani)

"per vedere questa rivoluzione non basteranno occhi per la pace, occhi per la guerra o per la dittatura, ma bisognerà scorgere la guerra nella pace, la dittatura nelle masse e il male nel bene" (uno dei sei nani rimasti)

"e questa rivoluzione non è vista se non da un manipolo di uomini su tutta la terra, certamente non sufficienti a cambiare le cose, ma di sicuro necessari affinché il cambiamento respiri della vostra libertà" (uno dei cinque nani)

"nella vera rivoluzione non basterà più lapidare il ladro e premiare il giusto, ma dovrete far nascere la giustizia nel ladro e l'amore nei giusti" (uno dei quattro nani)

"voi sire, vedete come aveste solo occhi, parlate come aveste qualcosa da dire e udite come se riusciste persino a sentire, ma la vera rivoluzione vi dirà cose che non volete sentire e vi mostrerà quanto è sorda l'anima vostra alle note della giustizia" (il terzultimo nano)

"voi avete un cuore che rasenta la follia, perché comandato dalla mente, avete una mente priva della conoscenza perché sottomessa al cuore, voi volete, voi avete, ma non vivrete fin quando non darete e non sarete" (il penultimo nano)

"noi vi diciamo queste cose per far cadere i frutti dai rami, alcuni cadranno in terre lontane e col tempo semineranno, ma altri cadranno in terra vostra e se presi al volo vi daranno da mangiare della loro libertà" (l'ultimo nano rimasto)


il re non comprendendo alcuna delle parole proferite disse: "com'è in disgrazia chi non vi capisce o chi vi capisce e subito dimentica"

"meglio non comprender una disgrazia e lottar per la salvezza, che capirne l'origine e non vederne giovinezza" (Biancaneve)






...trova "Biancaneve"





venerdì 8 febbraio 2013

La Rimessa dei Calessi



Aprii una porta, poi una seconda, e poi una terza...
Sette porte per uscire da quel Luogo, il mio Calesse era l'unico rimasto nella Rimessa dei Calessi, la Luna era l'unica rimasta nel Cielo delle Lune e la Lampada, oh beh la Lampada...

...fu con quella che tornai a casa.

Chiusi una porta, poi una seconda, e poi una terza...
Cinque porte per entrare in quel Luogo, il mio Calesse non era più l'unico nella Rimessa dei Calessi, la Luna non era più l'unica nel Cielo delle Lune e la Lampada, oh beh la Lampada...

...adesso era quella la mia casa.



domenica 27 gennaio 2013

YHV


Molte acque dovrà percorrere il tuo spirito prima di affondar la Spada nella Conoscenza che ti appartiene. Ma hai da poco issato la vela nell'aere che già dici d'esser giunto nella mia Terra.

Possa la tua mente bruciar ciò che ti separa dal Cielo, e possano i tuoi occhi scoprir l'Oro di cui sei fatto, perché chi cammina in questi Luoghi, ha visto lo foco piover dal cielo e la terra sublimar nell'aere.